Dalla manifestazione alla convenzione

Dopo la manifestazione del 12 febbraio 2004, L'Eco di Bergamo offre una cassa di risonanza alla polemica politica, i cui toni vengono esasperati oltre ogni attesa, mentre Daniele Belotti, consigliere comunale del Carroccio, invoca le dimissioni dei due assessori che hanno preso parte alla manifestazione e il risarcimento dei danni prodotti durante la stessa “scalando” la cifra corrispondente dallo stipendio dell'Assessore allo Sport Fabio Rustico. A quest'ultimo il quotidiano locale e la Lega Nord – Padania indirizzano una campagna denigratoria indecorosa. Ma il vero obbiettivo è il centro sociale Pacì Paciana e, più nello specifico, la convenzione appena siglata dalla sua assemblea con il Sindaco Bruni. Per il centro destra quella convenzione non sa da fare.. 

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In 3000 contro il fascismo!

Sabato 12 febbraio 2005, a Bergamo, 3000 persone partecipano alla manifestazione indetta dal centro sociale Pacì Paciana, nell'ambito della mobilitazione regionale della Rete Antifascista, in risposta all'escalation di violenza squadrista degli ultimi mesi. La manifestazione ha luogo in un clima teso ed esasperato, soprattutto per il complice disinteresse di stampa e forze di polizia di fronte al proliferare di aggressioni e attentati. Lungo il percorso vengono tracciate sui muri del centro cittadino decine di scritte e sette telecamere del sistema di videosorveglianza comunale vengono danneggiate.
 
Guarda le foto della manifestazione.
 

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Giusto per rinfrescarvi la memoria..

La mattina di giovedì 10 febbraio 2005 alcuni antifa si presentano presso il piazzale degli Alpini di Bergamo, dove i militanti di Azione Giovani hanno in programma un volantinaggio sulla questione delle Foibe. Il gruppetto è munito di due secchi d'acqua, per “rinfrescare la memoria” ai giovani di Alleanza Nazionale circa l'argomento del volantinaggio, da sempre oggetto di un'interessata falsificazione storica da parte della destra italiana.

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Riprendiamoci la città!

La notte del 20 dicembre il centro sociale Pacì Paciana veniva incendiato dai soliti “ignoti”. Questo grave attentato è l'apice di una serie di aggressioni intolleranti, intimidazioni poliziesche e campagne d'odio fomentate dalla destra istituzionale, in un clima repressivo sostenuto dai media locali attraverso la disinformazione sistematica. Tutto questo non ci intimorisce e saremo in piazza per gridarlo alla città! Un corteo dei bi_sogni per rilanciare quei temi che tanto spaventano chi ci vorrebbe muti e rassegnati!

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Ennesimo attacco incendiario

La mattina di domenica 6 febbraio 2005 ignoti appiccano fuoco a un'automobile parcheggiata a poca distanza dal centro sociale Pacì Paciana. Nell'abitacolo, in quel momento, è presente un giovane che dorme avvolto in una coperta, che fortunatamente riesce a mettersi in salvo. Il grave episodio arriva solo pochi giorni prima della manifestazione indetta dal centro sociale Pacì Paciana nell'ambito della mobilitazione regionale della Rete Antifascista, contro gli attacchi intolleranti che continuano a verificatasi da mesi in tutta la Lombardia.
 
Guarda la foto dell'automobile incendiata.
 

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L’invasione delle R cerchiate

Una sigla misteriosa ha tenuto in scacco per un mese Questura e media locali. Un'invasione di R cerchiate di colore blu ha raggiunto tutti i quartieri. Oggi, sabato 5 febbraio 2005, L’Eco di Bergamo ne ha svelato il significato, rivendicato con alcuni striscioni appesi ai principali cavalcavia della città. La data non è casuale: la R cerchiata contribuisce alla mobilitazione regionale antifa che oggi segna una tappa importante con le piazze tematiche in tutta la Lombardia e che culminerà con la manifestazione del 12 febbraio proprio a Bergamo.
 
Guarda le foto di alcuni degli striscioni rivendicativi apparsi in città.
 

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Incendi, impunità, connivenze.

Il 22 gennaio L’Eco di Bergamo pubblica un articolo in cui presenta gli sviluppi investigativi dell’indagine sull’attentato incendiario al centro sociale Pacì Paciana. Un titolo a tutta pagina: «ROGO PACÌ PACIANA, SPUNTA LA PISTA INTERNA». La cosa ha dell’incredibile! Il quotidiano è solito raccogliere indicazioni dalla Questura e sostenerne mediaticamente l’attività repressiva, ma questa volta c’è qualcosa di più: siamo di fronte a un vero e proprio depistaggio.

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Attentato incendiario all’O.R.So.

Domenica 9 gennaio 2005 i soliti ignoti incendiano l’Officina della Resistenza Sociale di Milano. Questo centro sociale è un simbolo per l’attività antifa del capoluogo lombardo, e, per questo, paga un prezzo altissimo. Il 16 marzo 2003 Davide “Dax” Cesare, militante antifa vicino all’O.R.So., veniva assassinato a coltellate da tre fascisti, un padre con i suoi due figli. Non sarà l’ultima aggressione verso i militanti dell’O.R.So.. La versione diffusa dai carabinieri sull’incendio del centro sociale milanese parla di un rogo accidentale causato da un corto circuito.

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Il calore produce energia

Martedì 22 dicembre 2004 circa 500 persone rispondono all’appello del centro sociale Pacì Paciana e si raccolgono in piazza Matteotti, di fronte al Comune di Bergamo, in risposta all’infame attentato incendiario allo stabile di via Grumello. Tutti le attività del centro sociale vengono portate per strada: musica, beveraggi, giocoleria, video proiezzioni e materiale informativo antifa. Il pacì Paciana è ancora vivo! 

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Attentato incendiario al Pacì Paciana

La notte tra lunedì 20 e martedì 21 dicembre 2004 ignoti appiccano fuoco al centro sociale Pacì Paciana. La natura dolosa dell'attacco è confermata dal rinvenimento sul posto di alcune taniche di benzina, attrezzi atti allo scasso e segni evidenti di effrazione sulle porte d'ingresso dei diversi locali. Considerati i gravi attacchi dei mesi precedenti e le scritte minatorie comparse nelle vie limitrofe al centro sociale poco tempo prima, siglate Skinheads Berghèm, vi sono pochi dubbi anche sulla matrice intollerante dell'attentato.
 
Guarda le foto dei danni prodotti dal rogo.
 

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