L’invasione delle R cerchiate

Una sigla misteriosa ha tenuto in scacco per un mese Questura e media locali. Un'invasione di R cerchiate di colore blu ha raggiunto tutti i quartieri. Oggi, sabato 5 febbraio 2005, L’Eco di Bergamo ne ha svelato il significato, rivendicato con alcuni striscioni appesi ai principali cavalcavia della città. La data non è casuale: la R cerchiata contribuisce alla mobilitazione regionale antifa che oggi segna una tappa importante con le piazze tematiche in tutta la Lombardia e che culminerà con la manifestazione del 12 febbraio proprio a Bergamo.
 
Guarda le foto di alcuni degli striscioni rivendicativi apparsi in città.
 

Di seguito la rivendicazione degli autori e la rassegna stampa dei quotidiani locali.

 

Nella società dell’immagine ogni simbolo nasconde un significato ed ogni significato ha un simbolo. Nella società del consumo ad ogni simbolo corrisponde un messaggio che comunica un bisogno. Spesso il bisogno comunicato prima non esisteva e rispondere ad esso significa creare una dipendenza, significa fare di un bisogno indotto un proprio bisogno. I bisogni indotti governano la vita dei consumatori e indirizzano i consumi d’ogni singolo individuo laddove il sistema ne ha necessità per riprodursi.
 
Ma cosa accade quando il consumatore comprende i meccanismi comunicativi del capitale e decide di appropriarsene? Non per vendere bisogni a sua volta ma, ribaltando la prospettiva, per esprimere da sé i propri bi_sogni reali. Il consumatore diventa soggetto attivo per riprendere l’esistenza nelle proprie mani, decidere con la propria testa del proprio destino, individuare da sé le necessità ed i desideri che muovono la sua vita e quindi reclamarli! Reclamare i propri bi_sogni non significa certo comprarli, significa pretenderli!

 

La R è tutto questo, ed altro ancora..
 
R come Resisti, come condizione esistenziale di opposizione a questo sistema di oppressione e sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dell’uomo su sé stesso e dell’uomo sulla natura. R come Resistenza significa memoria del passato. Memoria di coloro che 60 anni fa presero in mano il proprio destino e combatterono contro il fascismo, in nome dei propri bi_sogni: libertà, giustizia sociale, democrazia. La memoria del passato è indispensabile oggi più che mai, specialmente in questo periodo in cui aggressioni e attentati incendiari ad opera di gruppi di nazisti vanno di pari passo alle campagne intolleranti della destra istituzionale.
 
R come Reclama, come rivendicazione dei propri bi_sogni fondamentali e dei propri diritti. Il diritto a condizioni di vita meno precarie, il diritto ad una casa e ad un lavoro più dignitoso di quello che ci viene offerto da questa società, dove il profitto ha la precedenza su ogni altra cosa e prevarica i desideri individuali. R come Ribellati significa partecipazione attiva. E’ un invito a diventare tu stesso protagonista della tua storia, che nessun altro può scrivere al posto tuo. Significa riappropriazione della propria esistenza, contro la dittatura dell’economia ed il fascismo, per la comunità umana. Se non ora quando? se non qui dove? se non tu chi?

 

 
 
L’Eco di Bergamo, lunedì 10 gennaio 2005
COLOGNOLA SI SVEGLIA CON UNA MISTERIOSA “R” SUI MURI
 
Il simbolo lasciato di notte da ignoti con spray blu. Il Presidente della Circoscrizione, Benigni:”Vandalismo intollerabile” “R” cerchiate, dappertutto, sui muri e sulle colonne, senza distinzione, dal supermercato “Pellicano” di via s. Bernardino fino al semaforo tra via Muzio e via per Stezzano. E’ quanto hanno costatato ieri mattina gli abitanti di Colognola, che al loro risveglio si sono ritrovati con il quartiere imbrattato. I misteriosi simboli – nessuno infatti ne ha finora compreso l’esatto significato e, tanto meno, nessun movimento o gruppo si è fatto avanti per rivendicare l’azione – sono stati realizzati nella notte tra sabato e ieri con bombolette spray di colore blu. Quasi certamente dietro c’é la mano di più persone, data la quantità di segni comparsi e le evidenti diversità riscontrabili nella calligrafia. Quasi certo che chi ha agito lo abbia fatto non per compiere un semplice atto vandalico, bensì per lanciare un messaggio, un segnale o avvertimento. Troppo estesa l’area imbrattata, per trattarsi dell’azione di un semplice vandalo: le “R” vanno dai muri del supermercato “Pellicano”, in via s. Bernardino (di cui sono state imbrattate persino le vetrine) e percorrono tutto l’asse centrale del quartiere, compresa piazza Emanuele Filiberto, arrivando fino al semaforo dell’incrocio per Stezzano-Azzano. Diverse le ipotesi sul significato di queste scritte. C’è chi ha associato la “R” maiuscola cerchiata ad un’altra lettera cerchiata, la “A”, pensando all’azioni di imbrattatori vicini all’ambiente anarchico. Una spiegazione che, tuttavia, non convince fino in fondo. Non può essere trascurato, infatti, nemmeno il rimando del simbolo comparso a Colognola con la “R” cerchiata presente sui prodotti commerciali, a significare “marchio registrato”. La Digos è stata informata e sta svolgendo indagini. “In ogni caso – ha detto indignato il presidente della 7° Circoscrizione, Francesco Benigni – si tratta di un atto vigliacco e incivile, che in tutti gli abitanti di Colognola ha destato un senso di rabbia e di impotenza, di fronte a una violazione così evidente del quartiere”.
Vittorio Attanà
 

 
 
BergamoSette, venerdì 14 gennaio 2005
L’INVASIONE DELLE “R” CERCHIATE
 
Nel 2002 la scritta “052” fece il giro della città. Una scritta misteriosa, che si rivelò poi come una protesta contro il nuovo impianto di videosorveglianza voluto dal Comune, affidato nel progetto iniziale proprio a 52 telecamere. Prima ancora c’era stato il famoso “Silvia libera”, incoraggiamento alla scarcerazione della ragazza arrestata in seguito agli attentati incendiari ai ripetitori della Maresana. Ora invece a riempire la città è una “R” cerchiata, diffusasi a ritmi industriali in molti quartieri. Ritmi che solo una piccola task force di writers potrebbe sostenere, sicuramente non un singolo. Non ci sono ancora state rivendicazioni, ma sembra probabile che il graffito si riferisca alla registrazione del marchio (®), che appare accanto ai loghi. Una pista di possibile matrice no-global, che traduca in controstrategia mediatica le suggestioni del best-seller “No Logo”, di Naomi Klein, usando le stesse armi della globalizzazione. La Digos, nel frattempo, sta indagando.
 

 
 
L'Eco di Bergamo, venerdì 14 gennaio 2005
Vandalismi QUELLA “R” CHE IMBRATTA I MURI
 
Gentile redazione, ho letto con dispiacere e rabbia su “L’Eco di Bergamo” circa il nuovo simbolo che è comparso su molti muri della città e penso che diverse altre zone saranno presto imbrattate con la “R” cerchiata. Per la cronaca volevo informarvi che le prime scritte sono comparse uno o due giorni prima di quelle di Colognola citate da “L’Eco” ed esattamente in via Statuto al civico 8 sui muri di una casa (completamente da riverniciare) e fuori dalla clinica s. Francesco. Come può darsi su altri muri della zone dell’ospedale. Io stesso ho constatato con malumore queste scritte poco prima che, evidentemente, si diffondessero per la città! Questi vili atti vandalici, già vissuti nel vicino passato, non sono i soliti murales, ma nascondono significati ben precisi per quei poveri teppisti che, mancando di identità personale, provano godimento nel vedere come un semplice scarabocchio acquisti importanza. E’ evidente che si tratta di diverse persone, molto probabilmente unite da una comune linea politica, ben organizzate e consapevoli. Peccato solo che non abbiamo il coraggio di firmare le loro azioni! E qualunque significato queste “R” cerchiate nascondano, auspico vivamente che la Digos e il Comune di Bergamo facciano il possibile per individuare i responsabili e che questi ultimi paghino tutti i danni arrecati monetariamente e penalmente. Devono imparare il rispetto e la civiltà! Altrimenti come successe per la scritta “052” contro le telecamere, un domani, dopo la “R” cerchiata di oggi, ci saranno nuovi simboli che rovineranno i muri della nostra città. Magari saranno proprio queste telecamere (o altre installate per l’occasione in zone non ancora imbrattate) a smascherare i nuovi “Picasso” del 2005! …Mi piacerebbe vedere le loro belle facce su “L’Eco di Bergamo”!
Luca Capoferri
Consigliere 2° Circoscrizione Alleanza Nazionale
 

 
 
L'Eco di Bergamo, sabato 5 febbraio 2005 
SI SCRIVE R SI LEGGE RESISTI
 
Rivendicate con due striscioni le r che hanno imbrattato la città «Contro i naziskin e per i diritti sociali». Indagini della Digos C’è una rivendicazione per le «R» cerchiate di colore blu che, a gennaio, erano comparse sui muri di tutta la città. Ieri mattina sono stati piazzati lungo il viadotto ferroviario due striscioni con la «spiegazione» del significato delle «R» racchiusa in due parole: «Resisti» e «Reclama». Alla collocazione degli striscioni è seguito l’invio al nostro giornale di un messaggio di posta elettronica che si conclude con lo slogan «Contro il fascismo, riprendiamoci la città!» e che è siglato con una R. Nel testo del messaggio gli autori spiegano il significato del simbolo blu apparso, tra il 9 e il 13 gennaio, sui muri di Colognola, San Tomaso, Redona, Celadina, Boccaleone, Loreto, Santa Lucia e persino del centro: «Resisti di fronte alle troppe aggressioni degli ultimi mesi a opera di naziskin e ai numerosi attentati incendiari contro i centri sociali. Il messaggio nascosto dalla sigla è quello di resistere, tenendo vivi i principi e gli ideali per i quali combatterono, sessant’anni or sono, i padri dei nostri padri e tanti giovani che sacrificarono la vita». Ma «R» anche come «reclamare»: «Reclamare diritti di cittadinanza come la casa – prosegue il comunicato -, un lavoro più dignitoso, un’esistenza meno precaria per gli italiani, ma anche per tutti coloro che arrivano dal proprio Paese in cerca di un’opportunità. Crediamo che il modo migliore per combattere il fascismo sia reclamare migliori condizioni di vita e il diritto a soddisfare i propri bisogni». Gli striscioni di spiegazione del significato delle «R» sono comparsi alla vigilia della «Giornata di mobilitazione regionale antifascista», in programma per oggi in venti piazze italiane tra cui Brescia. Sabato prossimo in città è invece previsto un «corteo antifascista» organizzato dai ragazzi del Pacì Paciana, il centro sociale danneggiato, lo scorso dicembre, da un rogo doloso. Nel comunicato viene precisato che gli striscioni sono stati collocati come «nostro contributo a questa mobilitazione», ovvero alla manifestazione che stanno preparando i ragazzi del centro sociale. I quali, però, chiariscono di non avere niente a che fare con le «R» che hanno imbrattato i muri di Bergamo e tantomeno con gli striscioni apparsi ieri in città. Sugli episodi indaga la Digos, che ha sequestrato le due scritte e che sta cercando di risalire agli autori delle «R» e degli striscioni: fino a ieri non erano comunque stati presi provvedimenti nei confronti di nessuno. Secondo la Digos non ci sarebbero dubbi sulla paternità degli striscioni: le scritte apparse ieri mattina sugli striscioni sarebbero state realizzate dagli stessi autori delle «R» blu. Nessun dubbio, quindi, sull’autenticità della rivendicazione. A gennaio la comparsa delle «R» sui muri della città aveva sollevato non poche proteste da parte dei residenti. Le prime scritte avevano imbrattato i muri di Colognola nella notte tra l’8 e il 9 gennaio: le «R» erano comparse nell’intero quartiere, dal supermercato Pellicano di via San Bernardino, lungo tutta l’ex statale 42 verso Stezzano, fino al semaforo all’incrocio con via Muzio. La notte seguente le «R» erano apparse sui muri del quartiere San Tomaso e a Redona. Due notti dopo era toccato a Celadina, Boccaleone, Loreto, Santa Lucia e anche al centro.
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