Ennesimo attacco incendiario

La mattina di domenica 6 febbraio 2005 ignoti appiccano fuoco a un'automobile parcheggiata a poca distanza dal centro sociale Pacì Paciana. Nell'abitacolo, in quel momento, è presente un giovane che dorme avvolto in una coperta, che fortunatamente riesce a mettersi in salvo. Il grave episodio arriva solo pochi giorni prima della manifestazione indetta dal centro sociale Pacì Paciana nell'ambito della mobilitazione regionale della Rete Antifascista, contro gli attacchi intolleranti che continuano a verificatasi da mesi in tutta la Lombardia.
 
Guarda la foto dell'automobile incendiata.
 

Di seguito la rassegna stampa dell'episodio. Inspiegabile il motivo per cui L'Eco di Bergamo inizialmente parli di una molotov, precisando che ne sono stati ritrovati i cocci di vetro, e, il giorno seguente, ritorni sulla questione affermando l'esatto contrario, spiegando cioè che non può trattarsi di una molotov perché non ne sono stati rinvenuti i resti.
 

L’Eco di Bergamo, lunedì 7 febbraio 2005
MOLOTOV DEVASTA AUTO, GIOVANE RISCHIA

Se l'è vista davvero brutta il giovane che, alle 5 di ieri mattina, stava dormendo nell'abitacolo della sua Fiat Punto parcheggiata fuori dal centro sociale Pacì Paciana. Nella vettura è infatti divampato un incendio, pare provocato da una molotov scagliata da ignoti contro l'auto. La bottiglia incendiaria ha rotto uno dei vetri dell'auto, ma il giovane – rimasto illeso – è subito sceso dalla Punto e ha cercato di domare le fiamme. Sul posto sono poi intervenuti i vigili del fuoco, che hanno spento l'incendio: l'auto è rimasta gravemente danneggiata e posta sotto sequestro. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri e la Digos. Dalla prima ricostruzione dell'accaduto, pare che il giovane stesse dormendo quando è stata scagliata la bottiglia, forse da un'altra auto che si è poi dileguata. Il ragazzo all'interno della vettura era lo stesso giovane ascoltato dalla Digos dopo il rogo dello scorso dicembre all'interno del Pacì Paciana, in un filone di indagine su una presunta pista interna. Secondo i carabinieri non è escluso che gli autori del gesto fossero però all'oscuro del fatto che, nella macchina, ci fosse una persona, visto che quest'ultima era sotto le coperte. Del parere opposto, invece, i giovani del centro sociale, che condannano duramente l'episodio: «Il tentativo è stato quello di uccidere». — Il Nuovo Giornale di Bergamo, lunedì 7 febbraio 2005 La bottiglia incendiaria è stata lanciata alle 5 di ieri da una vettura in corsa: i carabinieri hanno ritrovato i cocci.

Il Nuovo Giornale di Bergamo, lunedì 7 febbraio 2005
MOLOTOV IN UN AUTO FUORI DAL PACI' PACIANA
All’interno stava dormendo un giovane che è riuscito a salvarsi Bergamo

Hanno lanciato una bottiglia molotov contro l’auto di un ragazzo del Pacì Paciana, che stava dormendo all’interno della vettura parcheggiata vicino al centro sociale. Fortunatamente il giovane è riuscito ad uscire dall’abitacolo in fiamme senza rimanere ferito e ha subito chiesto aiuto a un passante. Continuano le aggressioni ai danni dei ragazzi del Pacì Paciana: dopo gli scontri di quest’estate in Città Alta e l’incendio appiccato al centro a dicembre, una Fiat Punto bianca è stata incendiata con una molotov alle 5 di ieri mattina. B.M., un ragazzo di 27 anni che dormiva all’interno dell’auto, è riuscito a svegliarsi in tempo e ad uscire dall’abitacolo già avvolto dalle fiamme. B.M., frequentatore abituale del Pacì Paciana, ha dichiarato ai carabinieri di essersi chiuso nell’automobile dopo le quattro, appena uscito dal centro, insieme al suo cane, per dormire qualche ora. Alle 5 è stato svegliato dallo scoppio del finestrino sinistro, causato dal lancio di una bottiglia contenente liquido incendiario. La macchina ha preso fuoco. Dopo aver provato a spegnere l’incendio con una coperta, ha fermato un automobilista di passaggio che ha chiamato i vigili del fuoco, arrivati poco dopo insieme ai carabinieri di Bergamo. B.M. ha dichiarato ai militari di essere sicuro che una molotov contenente benzina sia stata lanciata contro il suo veicolo da un’auto in corsa. Effettivamente sul posto sono stati ritrovati frammenti di bottiglia. L’auto è stata posta sotto sequestro dai carabinieri che stanno effettuando gli accertamenti del caso. L’intento di chi ha lanciato la molotov, secondo gli inquirenti, non era quello di attentare alla vita del ragazzo ma di colpire solo l’auto. Il giovane, infatti, coperto e sdraiato, non sarebbe stato abbastanza in vista e chi ha lanciato la bottiglia non si sarebbe potuto accorgere di lui. I ragazzi del Pacì Paciana rimangono comunque preoccupati. Una di loro dice: «E’ da mesi che stiamo subendo un escalation di violenza, non solo a Bergamo ma in tutta la Lombardia. Nelle ultime settimane ci hanno bruciato il bar, ha bruciato l’Orso di Milano e il Magazzino di Brescia. Quella della notte scorsa è stata una violenza gravissima. Dopo tutte queste aggressioni abbiamo indetto un corteo per il 12 febbraio. Siamo preoccupati perché ormai il ritmo è quello di una aggressione alla settimana. Non vogliamo aspettare il morto».

L’Eco di Bergamo, martedì 8 febbraio 2005
AUTO INCENDIATA NON FU UNA MOLOTOV

Proseguono le indagini sulla Fiat Punto incendiata domenica alle 5 a Lallio, dietro il cimitero, a poca distanza dal centro sociale Pacì Paciana di Grumello del Piano. Il 27enne, frequentatore del centro, che stava dormendo all'interno della vettura insieme a un cane, ha raccontato di essersi svegliato quando il finestrino dell'auto si è rotto e l'auto ha preso improvvisamente fuoco. Ma l'ipotesi della molotov, in un primo tempo presa in considerazione dagli inquirenti, sembra tramontare. Sul posto, infatti, non sono stati trovati cocci di bottiglia e il rogo risulta essere partito dall'interno della vettura (che è completamente distrutto, mentre all'esterno si nota ancora il colore della carrozzeria). Escluso anche il corto circuito (l'auto è sprovvista di batteria). Massimo riserbo, invece, da parte degli investigatori, che sull'episodio mantengono aperte tutte le ipotesi. Il giovane scampato all'incendio dell'auto era stato sentito dalla Digos, insieme ad altre persone, riguardo all'incendio doloso dello scorso dicembre al Centro sociale. Nel frattempo il Centro sociale condanna l'episodio parlando di «ennesimo attacco fascista». I Comunisti italiani, «nell'augurarsi che i responsabili di tali vili azioni siano al più presto individuati ed assicurati alle forze dell'ordine», hanno espresso la loro solidarietà. E così anche i Verdi, che hanno annunciato che sabato parteciperanno alla manifestazione indetta dal Centro sociale, perché «la città torni ad essere un luogo sicuro per tutti».

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