Sono trascorsi quasi tre mesi dai fatti di sabato 11 marzo. Venticinque delle persone fermate quel giorno sono ancora in carcere, senza che vi sia alcuna prova a loro carico, se non la semplice presenza fisica in corso Buenos Aires. Complice la reazione della prima ora del mondo politico, ingigantita in modo spropositato dal clima infuocato della campagna elettorale. Ora, in tutta Italia, si stanno moltiplicando gli episodi di solidarietà e assume sempre più vigore la richiesta di porre fine ad una carcerazione ingiusta e ingiustificata. Numerose personalità del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo, si sono già espresse nelle ultime settimane nella medesima direzione. Anche Bergamo, negli ultimi due mesi, sono state numerose le occasioni di solidarietà e sensibilizzazione.
Foto degli striscioni comparsi a Bergamo giovedì 11 maggio.
Sequenza di foto dell’azione sul campanone di Piazza Vecchia.
Foto dello striscione della Curva Nord per Paga.
Numerosi appuntamenti solidali si sono susseguiti: le cene sociali e le serate benefit al centro sociale Pacì Paciana, il 25 aprile, durante la Scorribanda Antifascista (quando la liberazione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle è diventata parola d’ordine prioritaria), ma anche attraverso azioni isolate, come quella di mercoledì 17 maggio, quando ignoti incatenavano gli ingressi dello stabile della Circoscrizione 2 di largo Rontgen, per impedire lo svolgimento di un convegno provinciale di Fiamma Tricolore. In quell’occasione, la rivendicazione, giunta ai quotidiani e pubblicata sul sito web Indymedia, oltre a spiegare i motivi del gesto, chiedeva la scarcerazione dei e delle 25. Quella di mercoledì 17 maggio non è stata però l’unica azione. Sabato 18 marzo, una biciclettata antifa attraversava caoticamente le vie del centro cittadino per chiedere la liberazione delle persone arrestate; giovedì 11 maggio, in città facevano la loro comparsa diversi striscioni recanti lo slogan “LIBERE TUTTI” (uno dei quali in cima al campanone di Piazza Vecchia!), in contemporanea con analoghe iniziative nelle principali città italiane; domenica 28 maggio, uno striscione nero e azzurro recante lo slogan “PAGA LIBERO” compariva in Curva Nord Pisani, allo Stadio Comunale “Atleti azzurri d’Italia”, in occasione dell’ultima partita di campionato dell’Atalanta. Contemporaneamente a quest’ultima iniziativa in città comparivano centinai di manifesti recanti dallo slogan “PAGA LIBERO LIBERE TUTTI”, rivolti espressamente al più giovane dei bergamaschi arrestati sabato 11 marzo a Milano.
Per ulteriori informazioni sulla campagna visita il sito web di DoveVadoEvado.
Di seguito l’appello per la scarcerazioni dei fratelli e delle sorelle imprigionate, firmato da oltre un centinaio di intellettuali e personalità del mondo politico e dello spettacolo, e la rassegna stampa di alcuni episodi avvenuti negli ultimi mesi.
APPELLO PER LA LIBERAZIONE DEGLI ARRESTATI E DELLE ARRESTATE
Dai fatti dell’11 marzo sono passati oltre tre mesi: 25 persone sono ancora in carcere. Esprimiamo una forte preoccupazione riguardo la loro vicenda processuale e umana: non puo’ infatti essere condivisibile, da chiunque, una applicazione di misure restrittive della liberta’ personale dal sapore cosi punitivo, che fortemente risente del clima esasperato creato da una campagna elettorale dai toni asprissimi. Lo stesso clima che ha causato nei giorni successivi ai fatti una campagna mediatica dura e superficiale. Per questi motivi è finalmente giunto il momento di riacquistare tutti un barlume di ragione, necessario per rendersi conto che a distanza di due mesi vi sono ancora ben 25 persone detenute. Questi provvedimenti giudiziari , oltre a limitare pesantemente il diritto costituzionale di manifestare , eludono l’altro principio cardine del nostro ordinamento secondo il quale "la responsabilità penale è personale". Infatti la lettura delle ordinanze emesse dal tribunale – che paiono far discendere la responsabilita penale dalla semplice presenza in piazza durante una manifestazione, al di la della attribuibilita’ di singole condotte – appaiono forzate ed eccessivamente politiche. Questa prolungata carcerazione, piu’ che una ´necessita’ giuridica, appare come un monito e francamente ci auguriamo che non si tratti di una sanzione anticipatoria della pena. 25 persone pagano oggi un prezzo troppo alto. Per evitare ulteriori stravolgimenti in negativo dei diritti di libertà personale, chiediamo a tutti, nelle proprie differenze, di firmare questo appello che chiede la scarcerazione dei tanti e tante che ancora sono detenuti.
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L’Eco di Bergamo, domenica 19 marzo 2006
ARRESTATI A MILANO, MANIFESTAZIONE
Un gruppo di giovani, tra cui anche esponenti del centro sociale «Pacì Paciana», ieri mattina ha sfilato in bicicletta per le vie del centro di Bergamo con uno striscione di solidarietà per i due bergamaschi arrestati l’11 marzo scorso a Milano negli scontri con le forze dell’ordine durante un presidio antifascista. Motto del pacifico blitz a due ruote (e dello striscione): «Liberi tutti. Liberi subito». Il gruppo è passato davanti a Palafrizzoni, alla rotonda dei Mille, in viale Papa Giovanni e ha infine raggiunto la stazione. Limitati i disagi alla circolazione.
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Il Bergamo, venerdì 12 maggio 2006
STRISCIONI IN CITTÀ ALTA BLITZ DEGLI ANTAGONISTI
Blitz del centro sociale Pacì Paciana in Città Alta e sui cavalcavia dell’autostrada. Il gesto più clamoroso è quello che ha visto protagonisti due ragazzi che, dopo aver regolarmente pagato il biglietto di ingresso per la Torre del Campanone, dopo essere arrivati in cima, hanno scavalcato la balaustra e srotolato un lenzuolo con la scritta «Liberi Tutti». Lo stesso messaggio è apparso su alcuni viadotti dell’A4. La scritta si riferisce alle 27 persone arrestate l’11 marzo scorso a Milano, in occasione degli scontri tra le forze dell’ordine e alcuni esponenti dell’antagonismo che contestavano una manifestazione di Forza Nuova. Teatro degli scontri fu corso Buenos Aires, dove sono state infrante alcune vetrine e incendiate automobili. A due mesi dagli arresti, gli attivisti del centro sociale cittadino hanno voluto ricordare che quelle persone sono ancora in carcere. E hanno diramato un appello per la loro scarcerazione, firmato da alcuni docenti universitari scrittori e parlamentari ed esponenti della Sinistra. Gli stessi striscioni sono apparsi nelle principali città italiane.
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www.italy.indymedia.org, martedì 30 maggio 2006
PAGA LIBERO LIBERE TUTTI!
Domenica 28 maggio è comparso uno striscione al comunale di Bergamo durante la partita dell’Atalanta. Lo stesso striscione e’ comparso poi nel corso della festa per la promozione della squadra in serie A.
Il Paga è un fratello e compagno di Bergamo, incarcerato da piÙ di 80 giorni in seguito agli arresti per i fatti dell’11 marzo a Milano. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa situazione inaccettabile. Dobbiamo rompere il muro dell’indifferenza. Vogliamo rivedere il Paga fra di noi. PAGA LIBERO! LIBERE TUTTI!