La battaglia dei manifesti

A Bergamo, nei mesi di marzo e aprile del 2006, la cronaca dei quotidiani locali fornisce chiara evidenza del clima infuocato suscitato dalla competizione elettorale in corso. In tutta la provincia si scatena una vera e propria “battaglia dei manifesti”, in cui le diverse forze politiche denunciano, a più riprese, i continui sabotaggi alle rispettive attività di propaganda. Venerdì 7 maggio Forza Italia diffonde un comunicato in cui (ciliegina sulla torta) denuncia il provocatorio concorso, con relativo regolamento, promosso per il venerdì stesso, durante una serata organizzata da Antifa Bergamo presso il centro sociale Pacì Paciana: una birra in omaggio per ogni 7 manifesti elettorali dei 7 partiti di destra della Casa delle Libertà. L'iniziativa riscuote un enorme successo!

 
Nei mesi di marzo e aprile 2006, l'Italia è teatro di una campagna elettorale infuocata. La tensione tra i due schieramenti é palpabile; soprattutto dopo che la Casa della Libertà accoglie nelle proprie fila le principali formazioni della destra intollerante (circostanza senza precedenti in Europa) e, ultima nefandezza, il Governo fa approvare, a colpi di maggioranza, una legge elettorale realizzata in estremis per “rimontare” lo svantaggio del centro destra nei sondaggi e definita da Calderoli (suo autore “ufficiale”) una “porcheria”. Le circostanze impongono una domanda ovvia: come possiamo definire un sistema politico in cui, a ridosso delle elezioni, il Presidente del Consiglio, Cavaliere Berlusconi (uno degli uomini più ricchi al mondo, proprietario di una fetta strategica dell'economia nazionale e dei principali mezzi di comunicazione), promuove una riforma di legge atta a modificare l'esito delle elezioni a proprio vantaggio?
 
Anche a Bergamo il clima è teso e, nel corso del mese, esplode una vera e propria battaglia dei manifesti. Le diverse forze politiche denunciano i continui sabotaggi alla propria attività di propaganda, alcune persone vengono fermate dalle forze di polizia nell'atto di strappare manifesti delle formazioni di destra, Alleanza Nazionale e il Carroccio alzano la voce, l'ingresso della sezione di Covo dei Democratici di Sinistra viene data alle fiamme, mentre (casualità) tra il segretario della sezione e la Lega Nord è in corso un'accesa polemica sulle affissioni “selvagge” di manifesti del partito di Bossi (che a sua volta denuncia aggressioni nei confronti dei suoi attivisti e la sistematica rimozione dei propri manifesti). In questo contesto il concorso "7 manifesti per 1 birra" giungerà come l'ultimo sberleffo!
 
Di seguito la rassegna stampa relativa alla “battaglia dei manifesti” e, più in generale, a diversi episodi verificatisi durante l'infuocata campagna elettorale del marzo 2006. Una sola osservazione: nell'articolo de L'Eco di Bergamo di sabato 9 aprile 2006 compare una dichiarazione rilasciata al quotidiano locale in cui si rivendicava il concorso “7 manifesti per una birra”. E' opportuno chiarire che la rivendicazione non è attendibile, poiché nessuno dei promotori del concorso ha rilasciato alcuna dichiarazione ai giornali.
 
L'Eco di Bergamo, domenica 12 marzo 2006
STUDENTI IN PIAZZA. IMBRATTATO MANIFESTO DEL PREMIER
 
Il Movimento studentesco è sceso in piazza ieri mattina per manifestare contro l'approvazione della legge Fini sulle droghe, che abolisce la distinzione tra le sostanze leggere e quelle pesanti, inasprendo le sanzioni per chi è trovato in possesso di stupefacenti. La manifestazione si è conclusa davanti a Palazzo Frizzoni, dove gli studenti hanno srotolato un gigantesco manifesto elettorale di Forza Italia, su cui hanno camminato per manifestare tutta la loro «indignazione contro i provvedimenti di questo governo». L'appropriazione del manifesto da parte degli studenti e il gesto davanti al Comune hanno suscitato le reazioni di alcuni esponenti azzurri, che nel pomeriggio lo hanno qualificato come un atto che contrasta con un confronto leale e civile. Il corteo – promosso anche per protestare contro la riforma Moratti della scuola e dell'università e contro la legge 30 sul lavoro – è partito verso le 10 da piazzale Marconi e ha attraversato la città fermandosi in alcuni punti ritenuti «simbolici» dagli organizzatori. La prima tappa del corteo, che dopo la partenza è passato per viale Papa Giovanni e via Paleocapa, è avvenuta in via Quarenghi. Gli studenti hanno deciso di fermarsi in quella strada, come dice la nota diffusa nei giorni scorsi dal Movimento studentesco, «per portare solidarietà a molti immigrati costretti a subire la legge Bossi-Fini (è la normativa che disciplina l'immigrazione, ndr)». I manifestanti si sono poi diretti verso i propilei di largo Porta Nuova, dove si sono soffermati una seconda volta per denunciare «l'assurda repressione subita poche settimane fa da alcuni ragazzi perché sostavano sulle scalinate». La tappa successiva è stata al liceo artistico di via Tasso, definito dai manifestanti un «caso emblematico di come le strutture scolastiche a volte vengano letteralmente lasciate cadere a pezzi». Infine, l'arrivo in piazza Matteotti, dove gli studenti hanno srotolato sul piazzale davanti al Comune un manifesto elettorale di Forza Italia: si tratta di un cartellone di dimensioni molto grandi – 10 metri d'altezza circa per 10 di larghezza – che il movimento dice di aver trovato e raccolto nei giorni scorsi dopo che era stato lasciato arrotolato su un marciapiede vicino a piazza della Libertà. Il manifestanti hanno camminato sul manifesto e alcuni di loro lo hanno coperto con degli slogan scritti con delle bombolette spray. Il gesto ha suscitato qualche protesta da parte di Forza Italia: Gregorio Fontana, deputato bergamasco e membro del coordinamento nazionale, per esempio lo ha definito in una dichiarazione rilasciata all'Ansa «un atto di violenza e intimidazione inaudita che la dice lunga su qual è lo spirito che alberga nella coalizione di centrosinistra. Come inizio di campagna elettorale non c'è male». «Mentre noi ci proponiamo in un confronto leale e civile, con questi soggetti si va incontro alla violenza, alla prepotenza e alla inciviltà. Forza Italia farà la campagna elettorale in modo civile e democratico come è nel suo stile», è invece il commento del senatore Valerio Carrara.
 
 
 
L'Eco di Bergamo, venerdì 17 marzo 2006
CIVIDATE, VANDALI NELLA SEDE DELLA LEGA
 
Nella notte tra martedì e mercoledì ignoti si sono introdotti nella sede della Lega Nord di Cividate al Piano facendo diversi danni (nella foto): l'atto vandalico è stato «firmato» con un volantino raffigurante la falce e il martello. L'incursione è stata scoperta nella serata di mercoledì dal segretario di sezione, Patrizio Cassani. I leghisti di Cividate avevano già denunciato in passato di avere ricevuto minacce attraverso lettere anonime. L'anno scorso, presentandosi per la prima volta, la Lega ha vinto le elezioni amministrative a Cividate.
 
 
 
L'Eco di Bergamo, domenica 19 marzo 2006
TREVIGLIO, LITE TRA STUDENTE E GIOVANE MILITANTE PADANO TREVIGLIO
 
Lite tra un militante del «Movimento giovani padani» della Bassa e uno studente, ieri mattina a Treviglio. Il violento diverbio è scoppiato all'esterno delle sedi dell'istituto professionale «Zenale e Butinone» e del liceo «Simone Weil» di viale Montegrappa: sul posto è intervenuta la polizia. Pare che lo studente abbia prima cercato a parole di impedire al militante della Lega Nord di distribuire dei volantini. Poi dalle parole sarebbe passato ai fatti, colpendolo al viso. Da una delle vicine scuole è stato chiesto l'intervento di una pattuglia della polizia: gli agenti hanno provveduto a registrare le generalità degli esponenti del movimento del Carroccio. Dura la presa di posizione del senatore Ettore Pirovano: «Un'aggressione che si aggiunge alla numerose innescate dal razzismo della sinistra estrema, alimentato da una categoria di insegnanti impregnati di un'ignorante ideologia. Offese e insulti agli esponenti della Lega sono ormai all'ordine del giorno nelle aule scolastiche: i professori non hanno il diritto di fare politica nelle scuole». «I giovani padani non si fanno intimidire da questi atti di violenza», aggiunge Alberto Ribolla, responsabile del movimento. «Quanto accaduto dimostra che la Lega fa paura», sottolinea invece Paolo Grimoldi, coordinatore federale dei «Giovani padani».
 
 
 
L'Eco di Bergamo, marzo 2006
STRAPPATI I MANIFESTI DI AN E DELLA ROSA NEL PUGNO
 
«Episodi inaccettabili e antidemocratici»: Alleanza Nazionale prende posizione contro la vicenda relativa a manifesti del partito strappati nei giorni scorsi dai tabelloni elettorali in città. I manifesti, chiarisce una nota del partito, sono «affissi in modo ordinato e rispettoso della legge. Il prefetto -prosegue la nota- aveva anche nei recenti incontri con le rappresentanze delle forze politiche raccomandato la massima lealtà, ma purtroppo il suo forte richiamo viene sistematicamente ignorato». Mario Gandolfi, segretario provinciale di An, sentito in merito alla vicenda, osserva che «questi episodi di vandalismo politico, che abbiamo segnalato alla Questura, sono ormai troppo frequenti: sono delle bravate e dei tentativi puerili di chiuderci la bocca. E' vergognoso che l'obbiettivo di questi gesti sia Alleanza Nazionale: pensavo che quei tempi fossero ormai passati e, invece, dobbiamo constatare che qualcuno ha una concezione particolare della politica. Si inizia con questi episodi ma poi si rischia di inasprire lo scontro politico». Gandolfi «auspica uno scontro politico più sereno, come già aveva chiesto il prefetto: ognuno deve avere il diritto di esprimere in modo libero le proprie opinioni». Lamenta episodi analoghi anche la Rosa nel Pugno: «Protestiamo vivamente – scrivono Giorgio Myallonnier e Alessandro Redondi – contro un atto che riteniamo anti-democratico e chiediamo agli organi competenti di vigilare perché nessuno possa negare al partito di esprimere le proprie idee».
 
 
 
L'Eco di Bergamo, venerdì 24 marzo 2006
ALMENNO S. B. VANDALISMI CONTRO LA LEGA
 
Dopo l'incursione della scorsa settimana a Cividate al Piano, nella notte tra mercoledì e ieri un nuovo atto vandalico ha visto presa di mira una sede della Lega Nord. Stavolta è toccato alla sezione di Almenno San Bartolomeo dove i militanti, ieri mattina, hanno avuto la sgradita sorpresa di trovare l'esterno della sede imbrattato con scritte ingiuriose e minacce di vario tipo. Come al solito, è successo così anche nel caso della devastazione di Cividate, l'azione è avvenuta di notte da parte di ignoti. La segreteria provinciale del Carroccio, ricordando «le aggressioni subite dai propri militanti, il sistematico danneggiamento dei manifesti», sottolinea che «lungi dall'intimidirci, queste azioni ci rafforzano ancor più nelle nostre idee, considerata peraltro l'evidente incapacità, da parte di chi non è d'accordo con noi, di affrontare il confronto democratico».
 
 
 
L'Eco di Bergamo, domenica 2 aprile 2006
ATTI VANDALICI SUI MANIFESTI ELETTORALI
 
Manifesti elettorali coperti da altri cartelloni o stracciati: i Popolari Udeur di Bergamo, con una nota, lamentano che i propri manifesti elettorali, regolarmente collocati negli spazi assegnati, «vengono sistematicamente coperti da quelli di altre forze politiche e in alcuni casi stracciati». Ciò che più «infastidisce», rimarca la nota, è che tale «oscuramento» è dovuto ad altri partiti della stessa coalizione di centrosinistra, di cui l'Udeur fa parte, «in particolar modo dai Verdi». «È stato un errore non voluto, un lavoro fatto male da parte della squadra esterna alla quale abbiamo affidato questo incarico – ammette Marcello Saponaro dei Verdi -. Ci scusiamo; di certo non succederà più. Non ha alcun significato politico, è stato uno sbaglio che abbiamo pagato noi per primi». «Se è successo – aggiunge Maurizio Martina dei Ds – è stato solo un errore che segnaleremo a chi di competenza. Di certo non succederà più». E ieri sera, invece, le forze dell'ordine sono dovute intervenire in piazza Matteotti, di fronte al palazzo degli uffici comunali, a causa di ignoti che stavano strappando i manifesti elettorali di diversi partiti candidati alle prossime elezioni. Gli autori degli atti vandalici si sarebbero tuttavia dileguati prima dell'arrivo delle pattuglie. Non si tratta del primo caso di danneggiamenti ai manifesti elettorali, e le forze dell'ordine sono costantemente impegnate nei controlli, specialmente di sera.
 
 
 
L'Eco di Bergamo, lunedì 3 aprile 2006
MANIFESTI STRAPPATI, MULTATI TRE ANARCHICI
 
Tre giovani appartenenti all'area anarchica sono stati bloccati, portati in Questura e poi multati perché sorpresi da una volante della polizia, sabato sera, mentre strappavano dei manifesti elettorali regolarmente affissi negli appositi spazi, in piazza Matteotti. Si tratta di un giovane di 29 anni, uno di 24 e una ragazza di 27. Per tutti e tre è scattata una sanzione amministrativa da 206 euro, da pagare entro 60 giorni. L'Ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp) della Questura contesta ai tre giovani anarchici – già noti alle forze dell'ordine – la violazione della legge 4 aprile 1956, numero 212, che stabilisce le «Norme per la disciplina della propaganda elettorale». La normativa stabilisce che «chiunque sottrae o distrugge stampati, giornali murali o altri, o manifesti di propaganda elettorale ovvero stacca, lacera o rende comunque illeggibili quelli già affissi negli spazi riservati, è punito con la reclusione fino ad un anno e con una multa». Il fatto è accaduto sabato sera intorno alle 20, quando alla centrale della polizia è arrivata la segnalazione della presenza di alcuni giovani, visti mentre strappavano manifesti affissi negli appositi spazi messi a disposizione dei partiti in piazza Matteotti. I vandali si sarebbero accaniti in particolare con i manifesti della coalizione di centrodestra e dei partiti di destra. Nel giro di pochi minuti, tuttavia, una pattuglia della squadra Volante è intervenuta ed è riuscita a bloccare tre giovani, due ragazzi e una ragazza. Portati in Questura, sono stati identificati come appartenenti all'area anarchica e poi multati come previsto dalla legge. E il segretario dei Democratici di Sinistra della Val Seriana, Roberto Benintendi, denuncia che da diversi giorni ad Albino e in altri paesi limitrofi si susseguono vandalismi nei confronti di manifesti elettorali affissi negli appositi spazi: «Alcuni individui – attacca Benintendi – nelle ore notturne hanno strappato manifesti dei Ds, Ulivo, Margherita e Rosa nel Pugno. Gli unici rimasti intatti sono quelli di Forza Italia e della Lega Nord, che peraltro – secondo Benintendi – abusano degli spazi assegnati, senza rispetto per le altre forze e per le regole a tutela di una democrazia rappresentativa. Finora purtroppo abbiamo dovuto constatare che gli organismi preposti (forze dell'ordine e Comune di Albino) non hanno fatto nulla spontaneamente per tutelare il regolare svolgimento della propaganda elettorale, pertanto i Ds della Val Seriana hanno denunciato l'accaduto alla Prefettura e allo stesso Comune di Albino. Intendiamo inoltre procedere a denunciare alle forze dell'ordine gli individui sorpresi con scatti fotografici mentre strappavano i manifesti».
 
 
 
L'Eco di Bergamo, mercoledì 5 aprile 2006
PRADALUNGA. BRUCIANO PORTA DELLA SEDE DS
 
Un incendio doloso a danneggiato la porta d'ingresso della sede della sezione Ds di Pradalunga. E' accaduto intorno alle 23,30 di lunedì sera. I vandali hanno preso di mira la sede, che si trova al pianterreno di un fabbricato di piazza Mazzini: gli autori del gesto hanno collocato vicino alla porta d'ingresso della sede alcuni manifesti elettorali e stracci, dandogli fuoco. E' stato un residente dello stesso palazzo ad accorgersi delle fiamme, che provenivano dall'ingresso della sala, intitolata a Nilde Iotti. Grazie all'intervento del residente, aiutato da alcuni passanti, l'incendio è stato subito circoscritto. I vandali hanno atteso che dalla sede uscissero, poco dopo le 23, alcuni iscritti al partito, che si erano incontrati per assistere al confronto televisivo tra Prodi e Berlusconi. Tra loro anche Domenico Piazzini, sindaco di Pradalunga e candidato Ds alle elezioni.
 
 
 
L'Eco di Bergamo, sabato 8 aprile 2006
«Affissioni selvagge del Carroccio». La replica: siamo esasperati
MANIFESTI STRAPPATI, POLEMICA DS–LEGA
 
Anche in fatto di manifesti la campagna elettorale si chiude con un colpo di coda. Ieri la segreteria provinciale dei Ds ha attaccato la Lega per alcune «affissioni selvagge». «In queste ultime ore di campagna elettorale – spiegano i Ds – stiamo assistendo all'ennesima degenerazione della campagna elettorale del centrodestra. In particolare della Lega. Nella notte (tra giovedì e ieri, ndr) in diversi paesi della provincia i tabelloni elettorali assegnati a tutti i partiti sono stati completamente invasi da manifesti del Carroccio. Sempre oggi (ieri, ndr) a Cologno al Serio sono stati addirittura affissi manifesti della Lega sul portone del municipio. Inoltre su alcuni cavalcavia stradali di Alzano e Nembro sono comparsi striscioni politici sempre riconducibili alla stessa forza politica». Dopo la denuncia, la stoccata: «Capiamo la difficoltà e il disagio della Lega di fronte ai cittadini che si sono accorti delle promesse non mantenute, ma riteniamo inaccettabile che a poche ore dal voto questo territorio debba assistere a simili palesi violazioni delle regole». Immediata la replica del segretario provinciale del Carroccio, Cristiano Forte: «In una campagna in cui veramente se ne sono viste di tutti i colori, trovo puerile lo sdegno dei Ds. E sottolineo che l'unico partito che fino ad ora è stato davvero sottoposto a pressioni e violenze è stata la Lega»: il riferimento va agli atti vandalici contro le sedi del Carroccio di Cividate al Piano e Almenno San Bartolomeo. «Ci sono anche stati casi di vera e propria violenza fisica contro persone che non stavano facendo altro che distribuire volantini, sempre della Lega. In tutti questi casi – prosegue Forte – gli autori del gesto si autodefinivano di sinistra. Ora, penso che il confronto fra tutto quello che ci è accaduto e qualche manifesto abusivo sia davvero sbilanciato. Far polemica in questo modo è una cosa da bambini». Il segretario aggiunge: «Se qualche militante ha perso la testa e nella notte ha appeso manifesti, forse è anche per esasperazione. Ricordiamo che in queste settimane la Lega ha dovuto affiggere i manifesti all'alba, perché di notte venivano strappati».
 
 
 
L'Eco di Bergamo, domenica 9 aprile 2006
FALSI VOLANTINI DELLA DIOCESI
 
Nella giornata di ieri, in città e in alcuni paesi della provincia, sono comparsi dei piccoli volantini propagandistici che attribuiscono alla Diocesi di Bergamo una esplicita presa di posizione a favore di alcune liste in lizza per queste elezioni politiche. In realtà la Diocesi non ha diffuso alcun volantino né ha preso posizione a favore di gruppi o candidati impegnati in questo frangente elettorale. Si tratta insomma di una grave scorrettezza. La Diocesi di Bergamo, nel giorno dell'appuntamento col voto, conferma di restare ancorata alle posizioni espresse nelle ultime settimane dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal suo presidente, cardinale Camillo Ruini.
 
 
 
MANIFESTI ANCORA POLEMICHE
 
Nuova polemica fra i Ds e il Carroccio sui manifesti elettorali. Dopo quella scattata venerdì, ieri è stato il segretario Ds Valle Seriana Roberto Benintendi a segnalare che «la Lega nella prima mattinata di oggi (ieri, ndr), quindi non rispettando il divieto di propaganda elettorale, ha proceduto ad affissioni selvagge nel territorio del Comune di Albino, in particolare sovrapponendo i propri manifesti a quelli di tutte le forze del centrosinistra». Il segretario ha quindi sollecitato l'intervento delle forze dell'ordine. Il segretario provinciale del Carroccio Cristiano Forte replica che «la polemica è esagerata, soprattutto dopo che in questo periodo è stata la Lega a subire le maggiori pressioni con atti vandalici a danno delle proprie sedi e aggressioni a militanti». Forte ribadisce poi che «se qualcuno ha perso la testa con i manifesti, forse è anche perché da settimane sono i nostri ad essere strappati sistematicamente». Altra polemica coinvolge i giovani di Forza Italia e il centro Pacì Paciana. Gli azzurri segnalano che «questa sera (ieri, ndr) il centro sociale ha indetto una festa contro la Casa delle libertà, con l'iniziativa "una birra per sette manifesti". Chi si presenterà con sette manifesti strappati dei partiti di centrodestra avrà una birra gratis». Gli azzurri, quindi, condannano «in maniera categorica questa ennesima provocazione. Lo strappo dei manifesti elettorali è un atto gravissimo». Per tutta risposta, dal Pacì Paciana ieri confermavano l'intenzione di organizzare la festa: «Siamo consapevoli che strappare i manifesti sia una cosa illegale, ma la festa si terrà. Anzi – aggiungono – speriamo di regalare tante birre».
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