Cacciatori di comunisti

Giovedì 4 novembre, a Capriate San Gervasio, un militante dei Giovani Comunisti di Bergamo, viene aggredito mentre fa jogging. Il giovane viene colto di sorpresa dai due aggressori, che, attaccandolo alle spalle e a volto coperto, gli infliggono un colpo alla gamba, procurandogli una ferita medicata al Pronto Soccorso con 15 punti di sutura, e si dileguano rapidamente gridando «comunista di merda, viva il duce». Il ragazzo indossa un paio di pantaloncini corti e la felpa della sua squadra di calcio del paese, quindi, non mostrando sugli abiti alcuna simbologia, non è possibile connotarlo politicamente. E' un agguato premeditato.

 
Di seguito la rassegna stampa relativa all'episodio.
 
L’Eco di Bergamo, sabato 6 novembre 2004
CAPRIATE, AGGREDITO MILITANTE DI RIFONDAZIONE
 
Stava facendo jogging in riva all’Adda, quando ad un tratto è stato raggiunto alle spalle da due individui con il volto coperto, che lo hanno colpito alla gamba con un oggetto tagliente, procurandogli una ferita superficiale, ma estesa, tanto che per suturarla sono occorsi 15 punti. Il ferito, e al momento anche unico testimone dell’aggressione, è Daniele P. 21 anni, di Capriate, militante di Rifondazione comunista. Gli aggressori, secondo quanto riportato dal giovane ai carabinieri di Capriate, sarebbero due giovani italiani, che dopo averlo colpito avrebbero inneggiato al duce, insultando la loro vittima in quanto iscritto a un partito di estrema sinistra. L’episodio risale alle 15:30 di giovedì. «Ero appena tornato dal lavoro –ha raccontato il giovane- e ho deciso di fare un po’ di jogging sulla sponda dell’Adda verso Concesa. Lungo il mio cammino ho incontrato diverse persone, soprattutto pescatori, la situazione era del tutto tranquilla e io non sospettavo niente. Indossavo dei pantaloncini e una felpa della squadra di calcio di Capriate, niente che potesse dare nell’occhio, oppure provocare reazioni violente. Quando ero quasi giunti alla fine del mio percorso e mi ero messo ormai a camminare, sulla stradina che dal fiume và verso Crespi, più o meno sotto il ponte dell’A4, ho sentito delle persone alle mie spalle. Non mi sono nemmeno girato, anche quando ho sentito i passi che si avvicinavano. E’ stato allora che ho sentito il colpo alla coscia e poi due persone che mi superavano correndo, insultandomi e inneggiando al duce. Sono andato a farmi medicare, e mi hanno spiegato che, probabilmente, la ferita è stata causata da un coccio di vetro. Su chi mi abbia aggredito, purtroppo, non ho idea». L’episodio, stigmatizzato da Rifondazione e dai Giovani comunisti, sarà portato al vaglio del Consiglio comunale di Bergamo, unitamente ad altre recenti aggressioni, dal consigliere Maurizio Morgano.
 
 
 
Il Nuovo Giornale di Bergamo, sabato 6 novembre 2004
Ventenne di Capriate, iscritto a Rifondazione, assalito da due persone con un coccio di vetro AGGREDITO AL GRIDO DI «VIVA IL DUCE»
«A volto coperto mi hanno accoltellato a una gamba»
Capriate – Sta camminando sulla strada che dal fiume Adda porta alla zona del cimitero di Capriate, non lontano dal cavalcavia della A4. All’improvviso due ragazzi con il viso coperto lo feriscono ad una gamba con un coccio di bottiglia e poi scappano al grido «Viva il Duce», lasciandosi alle spalle il giovane con un taglio nella coscia – suturato poi con 15 punti. E’ accaduto giovedì alle 15 di pomeriggio. Daniele P. 20 anni, residente a Capriate, sta correndo sulla strada che costeggia il fiume. Ha finito di lavorare alle 14, dopo avere mangiato decide di andare a farsi un giro. Si dirige verso Crespi poi inizia a percorrere la strada che porta al piazzale della chiesa di Capriate. «Ero appena passato sotto il ponte dell’autostrada –racconta lui- quando mi sono reso conto di avere qualcuno alle spalle, mi sono girato per vedere chi fosse e ho visto due ragazzi con la faccia coperta. Non ho fatto a tempo a rendermi conto di cosa stesse succedendo che mi hanno colpito alla gamba. Mi usciva sangue». I due si allontanano e gridano «Viva il duce» e poi «Comunista di merda». Il ventenne chiede aiuto suonando ai campanelli delle case vicine, ma non c’era nessuno. Allora ferma una signora che lo accompagna a casa in automobile. Per fortuna la ferita è solo superficiale. Lo portano al pronto soccorso di Zingonia dove viene medicato con 15 punti. Guarirà in 20 giorni. Il giovane è iscritto a Rifondazione Comunista nella sezione di Bergamo. «Non ho mai avuto problemi con nessuno –dichiara-, Non trovo un motivo per quello che mi hanno fatto. Credo comunque si tratti di un motivo politico, mi avranno visto a qualche manifestazione». La segreteria di Rifondazione Comunista ha subito preso posizione: «Condanniamo il vile atto di aggressione fascista –scrivono-, questo grave atto è l’ultimo di una serie cominciata con l’omicidio di Davide Cesare avvenuto a Milano nel 2003, l’accoltellamento di due giovani del centro sociale Pacì Paciana in città alta. Ci troviamo di fronte a un progetto premeditato da individui facilmente individuabili dalle forze dell’ordine». Un’interpellanza sarà presentata al Consiglio comunale di lunedì 15 novembre, perché il Comune di Bergamo condanni questi fatti.
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