Coltelli d’Italia

La notte di domenica 1 agosto 2004, un gruppo di boneheads si presenta provocatoriamente presso un locale di Città Alta, storicamente luogo di frequentazione dei giovani della sinistra bergamasca. Circa un ora e mezza dopo, fuori dal locale, il gruppo passa alle vie di fatto e 2 giovani rimangono accoltellati. Il Nuovo Giornale di Bergamo scrive: «Il gruppo di teste rasate, formato da tre ragazze e sei o sette ragazzi, era appena uscito dal locale quando ha incrociato un'altra decina di giovani della parte politica opposta. Subito sono volati i primi insulti e le prime spinte. Gli animi si sono presto scaldati e i due gruppi si sono affrontati a calci, pugni e sassaiole. […] I giovani si sono diretti in piazza Cittadella dove hanno continuato a lanciarsi pietre togliendole dal selciato. Poi qualcuno ha estratto un coltello e la rissa è degenerata ulteriormente […].»

 
I fatti della notte di domenica 1 agosto devono essere inseriti in un contesto di provocazioni sistematiche verificatisi nei mesi precedenti. Dopo il 24 Aprile, infatti, varie scritte, accompagnate da simbologie naziste, comparivano nelle vie limitrofe al centro sociale Pacì Paciana («..1..2..3.. Pacì Paciana boom», «Pacì Paciana in fiamme», «Vi facciamo a fettine»), nel centro di Bergamo e nel comune di Seriate (presumibilmente indirizzate al Collettivo Antifascista Autonomo di Seriate) tutte siglate Skinhead Berghèm. Inoltre, in occasione della ricorrenza della data di nascita di Benito Mussolini, venivano affissi per le vie della città e di alcuni paesi limitrofi, manifesti con il volto di Mussolini e la frase «buon compleanno Duce», sempre recanti la medesima sigla. Di quanto accaduto nella notte del 1 agosto è bene chiarire alcuni elementi. Verso mezzanotte un gruppo di una quindicina di boneheads salgono dalle mura di Città Alta dirigendosi verso via Colleoni; successivamente 8 di loro si recano provocatoriamente presso il Circolino di Città Alta, locale storicamente frequentato da giovani di sinistra, mentre gli altri scompaiono temporaneamente. La dinamica presenta forti analogie con quanto avvenuto a Milano in prossimità del centro sociale Cox 18 nella notte tra il 7 e l' 8 agosto successivi. Anche in quella occasione una decina di boneheads “esca” si presentano in un locale abitualmente frequentato dalla sinistra milanese e altri 20 di loro si materializzano a sorpresa solo in un secondo momento. A Bergamo inoltre i giovani rimasti feriti vengono accoltellati all'esterno della stazione dei carabinieri di Città Alta, senza però che i militari intervengano. A intervenire, in un secondo momento, sono invece alcune volanti della Polizia, che disinteressandosi totalmente del gruppo di boneheads, affrontano il gruppo di persone rimasto sul posto per prestare soccorso ai feriti.

Riccardo Micalef, segretario provinciale del Movimento Idea Sociale con Rauti, interviene nel dibattito seguito al grave episodio, accusando Rifondazione Comunista, i cui rappresentanti, insieme a quelli dei Verdi, sono stati i primi a manifestare solidarietà agli accoltellati, di non aver manifestato altrettanta solidarietà in occasione di due non meglio precisati assalti ai gazebo del partito rautiano, avvenuti durante la campagna elettorale della primavera precedente.

 

Di seguito il comunicato antifa diffuso nei giorni seguenti e la rassegna stampa dei fatti.

COLTELLI D'ITALIA

“Estate vivi la tua città”. E' la frase che campeggia su migliaia di locandine affisse nella nostra Bergamo. Una frase di buon auspicio per chi, magari con pochi euro a disposizione in tasca, è "costretto" a passare l'estate a Bergamo vedendo i più darsi il cambio per le svariate località turistiche. E va bene, non si può avere tutto. Ma può anche succedere che dopo qualche birra alla festa dell'Unità e una passeggiata finale in Piazza Vecchia capiti l'impossibile. Per esempio incontrare una "squadraccia fascista" di una quindicina di giovanotti in assetto da guerriglia urbana alla ricerca di qualche "neo global" da assassinare. I nipotini di Hitler infatti girano con tirapugni e coltello d'ordinanza pronto allo scatto e all'uso (molto più pratici dell'olio di ricino e l'obsoleto manganello). C'è gente che stanotte, alle 2,30 circa, ha ricevuto coltellate al petto, all'addome, alle spalle per il semplice fatto di incontrarsi faccia a faccia con dei seguaci del nazifascismo odierno. Seguaci del nazifascismo già ben noti con altre provocazioni (come quella del 24 aprile scorso). Probabilmente gli stessi che nelle sere scorse hanno dipinto di svastiche e deliri i muri cittadini. Ma si sa, prima o poi si cresce. E probabilmente costoro si sono sentiti abbastanza grandicelli da emulare gli spadaccini del reich del resto d'Italia facendo il grande passo. Perché tirare fuori dei coltelli per poi spingerli nella carne altrui, è certo, non deve essere cosa banale. Evidentemente dopo le scritte e le provocazioni (a volte addirittura protetti dai solerti tutori dell'ordine) non poteva non esserci un passaggio alle vie di fatto. A farne le spese, stanotte, sono stati 3 compagni che hanno rischiato davvero grosso. E' solo per un caso, infatti, che non stiamo parlando dell'ennesimo omicidio fascista. "Estate vivi la tua città, ma attenzione ai coltelli d'Italia" dovrebbe esserci scritto su quei cartelli sparsi in giro per Bergamo. Antifascist@ Bergamasch@

  

Il Nuovo Giornale di Bergamo, lunedì 2 agosto 2004
RISSA CON ACCOLTELLAMENTO IN CITTA' ALTA
Tra due gruppi di naziskin e dei centri sociali. Feriti 4 ragazzi

BERGAMO- Rissa con accoltellamento la notte scorsa in Città Alta, tra un gruppo di naziskin e uno di ragazzi dei centri sociali. E' successo alle 2:30 circa, in via Colleoni, fuori dal bar Circolino. Il gruppo di teste rasate, formato da tre ragazze e sei o sette ragazzi, era appena uscito dal locale quando ha incrociato un' altra decine di giovani della parte politica opposta. Subito sono volati i primi insulti e le prime spinte. Gli animi si sono presto scaldati e i due gruppi si sono affrontati a calci, pugni e sassaiole. Stando ai primi accertamenti, effettuati da Carabinieri della stazione di Città Alta e della squadra radiomobile, i giovani si sono diretti in piazza Cittadella dove hanno continuato a lanciarsi pietre togliendole dal selciato. Nella rissa è stata colpita con un sasso anche un'auto in sosta, a cui è stato mandato in frantumi un vetro. Poi qualcuno ha estratto un coltello e la rissa è degenerata ulteriormente: un ventenne di Bergamo è stato ferito all'addome e un altro colpito solo superficialmente all'altezza del ventre. Il secondo è stato medicato subito, il primo invece è stato trasportato agli Ospedali Riuniti con un' ambulanza del 118 e dimesso ieri mattina con una prognosi di 10 giorni. Entrambi sono stati denunciati. La rissa ha svegliato molti residenti che hanno chiamato il 112. Quando i carabinieri sono intervenuti, i ragazzi avevano già cominciato a scappare: in Cittadella hanno trovato i due ragazzi feriti e altri due loro amici, che sono stati anche loro denunciati per rissa. Hanno un età compresa tra i 25 e i 30 anni e sono residenti a Bergamo. Dell'accoltellamento nessuna traccia, e i due feriti hanno detto di non conoscere nessuna delle teste rasate che ha partecipato alla rissa. I carabinieri stanno ora cercando di identificarlo insieme a tutti gli altri giovani che sono scappati prima del loro arrivo.

 

L'Eco di Bergamo, lunedì 2 agosto 2004
NAZI CONTRO CENTRI SOCIALI: RISSA NELLE VIE DI CITTA' ALTA
Sabato notte feriti alcuni frequentatori del Pacì Paciana: quattro denunciati. Già dimessi si difendono: «siamo stati aggrediti»

Due giovani accoltellati, altre due picchiati e tutti e quattro denunciati: è il bilancio della rissa scoppiata in Città Alta tra un gruppo del centro sociale Pacì Paciana e un altro gruppo di naziskin. I quattro feriti, tutti in modo non grave, sono giovani di sinistra: se la caveranno con una decina di giorni di prognosi a testa. La rissa è scoppiata dopo le 2:30 tra via Colleoni, piazza Mascheroni e la Cittadella: i due gruppi sarebbero venuti alle mani in seguito ad una banale discussione. A un certo punto sarebbero spuntati i coltelli: uno studente di 25 anni è stato colpito all'addome e a un braccio, mentre un operatore sociale di 30 anni all'addome. Hanno trascorso la notte ai Riuniti e ieri mattina sono stati dimessi. Medicati e subito dimessi invece gli altri due ragazzi picchiati. Tutti e quattro sono stati denunciati per rissa dai carabinieri. Ma si difendono: "Non si è trattato di una rissa, ma di un'aggressione. Eravamo alla festa de L'Unità della Celadina e poi siamo andati in Città Alta a cercare un locale aperto. All'improvviso ci siamo trovati davanti una ventina di naziskin, che ci hanno aggredito". Due giovani accoltellati, altri due picchiati, gli stessi feriti denunciati per rissa. E' il bilancio di quanto accaduto sabato notte in Città Alta tra un gruppo del centro sociale Pacì Paciana e un altro di naziskin. A dover ricorrere alle cure dei medici sono stati i giovani di sinistra: nessuno di loro è in gravi condizioni, se la sono cavata tutti con una prognosi di una decina di giorni. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri – sul posto sono intervenuti i militari del Radiomobile e della stazione di Città Alta – tutto è successo dopo le 2:30 di domenica tra via Colleoni, piazza Mascheroni e la Cittadella: le due fazioni sarebbero venute alle mani, da entrambe le parti, in seguito a una banale discussione, magari condita con qualche insulto a sfondo politico. Dalle parole ai fatti, la situazione sarebbe poi degenerata quando sono spuntati i coltelli: uno studente è stato colpito all'addome e ad un braccio, un altro giovane è stato invece raggiunto da un fendente all'addome. Dopo il ferimento, il fuggi fuggi generale. Qualcuno ha chiamato il 118. Il parapiglia ha svegliato i residenti della zona, che hanno allertato i carabinieri. Alla fine, in ospedale sono finiti in quattro. I due accoltellati – C.C., 25 anni, studente residente in un comune dell'hinterland, e F.M., trentenne, operatore nell'ambito sociale, anch'egli dell'hinterland – hanno trascorso la notte ai Riuniti e sono tornati a casa ieri mattina. Medicati e subito dimessi nella notte, invece, A.B., trentenne di Bergamo, che ha rimediato tre punti alla testa a causa di un colpo sferrato con un "tirapugni", e P.P., vent'anni, anch'egli della città, che ha riportato alcune contusioni. Tutti e quattro sono stati denunciati per rissa. Secondo i militari, infatti, le botte sarebbero volate da una parte come dall'altra e anche i feriti avrebbero preso parte alla zuffa. Una ricostruzione contestata dai diretti interessati:" Non si è affatto trattato di una rissa – ha spiegato C.C., lo studente raggiunto da una coltellata all'addome e da un'altra al braccio sinistro -. Quella dell'altra notte è stata una vera e proprio aggressione. Ero con un gruppo di amici alla Festa dell'Unità, alla Celadina: c'era gente del centro sociale, ma anche soltanto simpatizzanti di sinistra". "Abbiamo trascorso la serata in compagnia – continua lo studente – poi, verso le due e mezza, abbiamo deciso di concludere la serata in Città Alta, magari per un'ultima birra. Cercavamo un locale aperto quando, arrivati nella zona di piazza Mascheroni, all'improvviso ci siamo trovati davanti una ventina di naziskin. Ci siamo guardati in malo modo, si è urlato qualcosa e tutto a un tratto, loro hanno estratto coltelli e cinture". "Da quel momento in poi – ricorda ancora C.C.- ho come dei flash. Ricordo di essere stato colpito alla testa, forse con una cinghiata. Sembra assurdo, ma della coltellata all'addome mi sono accorto soltanto quando mi sono toccato la pancia perché mi sentivo bagnato: ho guardato la camicia bianca che indossavo, era macchiata di sangue. Da quel momento in poi sono precipitato in uno stato di choc". L'episodio ha già suscitato reazioni. In una nota, il centro sociale Pacì Paciana condanna l'episodio in maniera dura. Ha preso posizione anche Maurizio Morgano, consigliere comunale in città per Rifondazione Comunista: "Un fatto gravissimo perché è stata una violenza compiuta a danno di cittadini innocenti; un fatto sconcertante per la ferocia dell'aggressione".

 

L'Eco di Bergamo, martedì 3 agosto 2004
SOLIDARIETA' DEI VERDI AI RAGAZZI AGGREDITI 

I verdi esprimono la proprio solidarietà ai ragazzi aggrediti l'altra notte in Città Alta. Il portavoce dei Verdi, Marcello Saponaro, ha affermato:" Quanto accaduto a Bergamo è preoccupante innanzitutto perchè non è un fatto isolato. In passato altri episodi di aggressione da parte di gruppi neofascisti si sono verificati a Bergamo e non solo a danno degli attivisti del centro sociale "Pacì Paciana". Le istituzioni e le organizzazioni democratiche non devono chiudere gli occhi."

 

Il Nuovo Giornale di Bergamo, mercoledì 4 agosto 2004
RISSA PACÌ – NAZISKIN, SOLIDARIETÀ PER TUTTI

Bergamo. Movimento Rauti a Rifondazione

BERGAMO – Va bene la solidarietà con i ragazzi accoltellati dai naziskin, ma non dimentichiamo i missini aggrediti. E' ciò che sostanzialmente dice il segretario provinciale del "Movimento idea sociale con Rauti" Riccardo Micalef, in un documento che fa riferimento a ciò che è accaduto sabato sera in Città Alta. Cioè alla rissa tra i due gruppi di giovani, uno dell'area di sinistra che fa capo al Centro sociale "Pacì Paciana", l'altro invece di naziskin di estrema destra. Uno scontro al termine del quale due dei ragazzi di sinistra erano finiti in ospedale a farsi medicare alcune lievi ferite, tra cui una coltellata. Nei giorni successivi il consigliere comunale Maurizio Morgano aveva fatto avere ai feriti la sua solidarietà. Ma "altrettanta ferma condanna – obbietta Micalef – da parte dello stesso esponente o del partito da lui rappresentato non è stata resa nota quando durante la campagna elettorale per ben due volte i nostri banchetti sono stati presi d'assalto da esponenti del centro sociale". Cioè detto, il segretario del movimento di Rauti auspica che "fatti analoghi non debbano ripetersi, ma soprattutto che la condanna di questi episodi sia unanime da parte di tutte le forze politiche indipendentemente dalla parte lesa".

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