Autocombustione?

La notte tra venerdì 13 e sabato 14 giugno 2003, a Bonate Sotto, in provincia di Bergamo, alcuni boneheads aggrediscono 4 giovani, perché punk. Nell'articolo de L'Eco di Bergamo del giorno seguente ai fatti, in base alle informazioni fornite dalla Questura, viene esclusa la matrice politica dell'aggressione e l'episodio viene sapientemente minimizzato. Nei giorni seguenti, però, i riscontri degli inquirenti costringono il quotidiano locale a rivedere l'iniziale ricostruzione dei fatti.

 
Nel primo articolo, mentre di alcuni degli aggrediti si dice senza indugio che portavano pettinature “tipo punk”, quelli che si scoprirà poi essere boneheads, appartenenti all'ambiente della destra radicale, vengono definiti “giovani con i capelli corti”. Nel secondo articolo si dice che la macchina è stata incendiata dai boneheads, quando invece precedentemente il giornalista azzardava addirittura che le fiamme potessero essere partite dal motore surriscaldato. Inoltre, se nel primo articolo veniva precisato che le verifiche degli inquirenti escludevano la pista politica, nel secondo questa versione è rovesciata drasticamente dai fatti. I boneheads (ad uno dei quali verrà sequestrato anche uno striscione di matrice fascista), infatti, spiegheranno agli inquirenti che il pestaggio ha avuto luogo nel corso di una ronda contro transessuali e migranti, rivelazione che costerà loro anche la denuncia di violenza per motivi razziali. L'informazione forviante de L'Eco di Bergamo rimanda per analogia all’omicidio di matrice fascista di Davide “Dax” Cesare, avvenuto a Milano il 16 marzo del 2003, che buona parte dei mezzi di informazione avevano inizialmente presentato come tragico epilogo di una rissa tra punk.
 
 
Di seguito la rassegna stampa.
 
L'Eco di Bergamo, domenica 15 giugno 2003
RISSA FRA RAGAZZI, TRE ALL'OSPEDALE 
"l'altra notte a Bonate Sotto. Carabinieri e polizia indagano sui motivi del violento litigio. L'auto in avaria è bruciata." "Quattro in panne con una Dedra: gli altri li notano, scendono da una Y10 e li aggrediscono."
 
Bonate sotto. Rissa a calci e pugni venerdì notte a Bonate Sotto tra due gruppi di giovani. Tre di loro hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Il violento episodio si è verificato intorno alle 0:30 al confine con Bonate Sopra, nelle vicinanze del nuovo supermercato Unes e in prossimità dell'incrocio tra la provinciale Ponte San Pietro-Capriate e via F.lli Calvi. Non sono ancora chiari i motivi della rissa tra i due gruppi: sull'episodio stanno indagando i carabinieri della stazionedi Ponte San Pietro che hanno raccolto testimonianze ed elementi utili per le indagini e individuare gli autori della rissa. Nella giornata di ieri si sono mossi anche gli uomini della questura per verificare se la rissa fra i due gruppi potesse avere uno sfondo politico. Ma dalle prime verifiche gli inquirenti lo escluderebbero.
 
 
 
L'Eco di Bergamo, venerdì 27 giugno 2003
PUNK AGGREDITI, DENUNCIATI TRE SKINHEADS 
"Bonate Sotto. L'episodio poco dopo la mezzanotte del 13 giugno. Si tratta di due giovani operai della Bassa" "L'accusa: hanno picchiato i rivali e incendiato la loro vettura per motivi politici, ma il raid era contro i viados"
 
Sono stati identificati e denunciati i giovani che poco dopo la mezzanotte di venerdì 13 giugno avevano aggredito quattro punk rimasti in panne con l'auto a Bonate Sotto, al confine con Bonate Sopra, nei pressi del supermercato Unes. Si tratta di tre simpatizzanti dell'ambiente degli skinhead, ma non legati al gruppo di estrema destra di Mapello: I. B., 26 anni, operaio, residente in un comune della Bassa; F. G., 21 anni, operaio, anch'egli abitante nella Bassa; C.M., 20 anni, studente-lavoratore milanese di Garbagnate. Ieri i poliziotti della questura di Bergamo hanno bussato alle loro abitazioni e hanno notificato la denuncia nei loro confronti. Gravi i reati contestati:si va dalle lesioni personali al furto (dall'auto è stato rubato un giubbotto, ritrovato poi nella macchina degli aggressori), dall'incendio doloso (la vettura dei punk è stata data alle fiamme) fino alla violenza per motivi razziali (legge del '75). I tre, secondo quanto riferito agli investigatori, hanno ammesso le loro responsabilità spiegando che quella sera si erano avventurati nella zona di Bonate per dare fastidio ai viados che stazionano nella zona e agli extracomunitari che avrebbero incrociato (per questo hanno rimediato una denuncia per violenza di tipo razziale) lungo il loro cammino. Gli agenti in una delle abitazioni dei tre hanno trovato e sequestrato uno striscione inneggiante agli skinhead. A loro gli investigatori sono risaliti grazie all'auto e alla targa che uno dei numerosi testimoni dell'aggressione si era segnato. Il piccolo trucchetto che i tre avevano escogitato è stato smascherato dagli accurati controlli della polizia: gli skinhead per il loro raid avevano usato l'autobianchi Y10 del padre di uno dei tre, targata Milano. Ma sulla lettera "I" i giovani avevano applicato un pezzo di nastro adesivo nero, ricavandone una "T" posticcia che aveva trasformato la sigla in Mt, Matera. L'auto era stata trovata subito dalla polizia e presto, tramite controlli incrociati, erano risultati anche la vera targa e l'intestatario. I tre erano stati individuati immediatamente e tenuti d'occhio fino a ieri, quando gli agenti della questura hanno deciso di intervenire. Secondo l'accusa gli skinheads quella sera, durante il loro raid, si sarebbero imbattuti nei quattro punk (tre ragazzi e una ragazza residenti a Bergamo e in paesi limitrofi) rimasti a piedi a bordo carreggiata con la loro Lancia Dedra, a Bonate Sotto. I tre, sempre secondo quanto riferito dagli inquirenti, avrebbero aggredito i rivali per motivi di natura "politica". I punk dopo essere stai picchiati sarebbero riusciti a fuggire, chi nascondendosi in un cantiere edile, chi trovando riparo in alcune case. Così, sempre secondo l'accusa, le teste rasate sarebbero tornate verso la Lancia Dedra e avrebbero appiccato fuoco alla vettura dopo aver preso un giubbotto appoggiato sul sedile. L'indumento è stato ritrovato nell'Autobianchi Y10 usata per il raid: un elemento, secondo la polizia, risultato determinante nell'identificazione dei responsabili.
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2 Responses to Autocombustione?

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