Martedì 22 dicembre 2004 circa 500 persone rispondono all’appello del centro sociale Pacì Paciana e si raccolgono in piazza Matteotti, di fronte al Comune di Bergamo, in risposta all’infame attentato incendiario allo stabile di via Grumello. Tutti le attività del centro sociale vengono portate per strada: musica, beveraggi, giocoleria, video proiezzioni e materiale informativo antifa. Il pacì Paciana è ancora vivo!
Di seguito il comunicato diffuso dal centro sociale Pacì Paciana nel pomeriggio di martedì 22 dicembre, l’articolo pubblicato da L’Eco di Bergamo sul presidio immediatamente successivo all’incendio, in cui anche i giovani di Forza Italia esprimono solidarietà al centro sociale, la risposta del Pacì Paciana in cui si rispedisce al mittente la sgradita apertura degli azzurri, e il comunicato della vigilia di Natale, in cui il centro sociale, rilanciando lo slogan della mobilitazione in risposta all’attentato incendiario "IL CALORE PRODUCE ENERGIA!", lancia un nuovo appuntamento per il pomeriggio, in piazzale Matteotti.
www.italy.indymedia.org, martedì 22 dicembre 2004
SIAMO ANCORA VIVI!!
In queste ore molti di noi sono già all’opera per riattivare il centro e riprendere le nostre attività quanto prima. Ieri sera un’assemblea partecipata da oltre 150 persone ha dimostrato che questi atti vigliacchi non scalfiscono minimamente la nostra voglia di proseguire la strada che fino ad oggi abbiamo percorso. I sentimenti che proviamo in questo momento non possono che essere di rabbia, ma anche di entusiasmo e voglia di continuare a camminare a testa alta. Ringraziamo tutti e tutte coloro che in queste ore ci hanno fatto sentire la propria solidarietà e in particolare chi ci è stato vicino fisicamente; senza di voi il nostro entusiasmo non sarebbe così carico di certezze. Presidio antifascista, h 17 P.zza Matteotti "Mi prendono alle spalle nella notte, se non combatto sarei venuto qui per niente…"
c.s.a. Pacì Paciana
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L’Eco di Bergamo, mercoledì 23 dicembre 2004
«NON REAGIREMO CON LA VIOLENZA»
I ragazzi del Pacì Paciana in piazza con canti e balli dopo l’incendio doloso
Solidarietà anche dai giovani di Forza Italia: «Un atto di estrema inciviltà»
«Non abbiamo alcuna intenzione di reagire con la violenza al rogo doloso dell’altra notte. Per questo siamo scesi in piazza davanti a Palafrizzoni con canti e balli: un modo civile per rispondere a un gesto di grave intolleranza nei nostri confronti». Questi i motivi che ieri pomeriggio hanno spinto i giovani del Pacì Paciana a organizzare una festa in piazza davanti al municipio: canti e balli che, dalle 17, hanno animato il Sentierone. «Siamo qui per dimostrare che questi episodi non fermano la nostra voglia di fare e stare assieme. Anche per questo abbiamo già in programma per domani sera (oggi per chi legge, ndr.) un concerto con il gruppo degli Arpioni al centro sociale: l’appuntamento è per le 22. Siamo infatti riusciti a ripristinare l’impianto elettrico del Pacì. Così la sera di Natale potremo svolgere, alle 21, la nostra tradizionale "Cena degli avanzi"». Nel frattempo martedì sera si è tenuto un incontro al quale hanno partecipato circa trecento giovani: oltre ai ragazzi del Pacì Paciana, c’erano anche i giovani dei centri sociali Leoncavallo e Bulk di Milano e dei Magazzini 47 di Brescia. Nel frattempo proseguono le indagini della Digos: gli agenti stanno raccogliendo informazioni utili a risalire agli autori dell’atto vandalico che, nella notte tra lunedì e martedì, ha distrutto il bar, l’archivio e gli uffici del centro sociale di Grumello del Piano. La pista è quella dell’estremismo di destra: già in passato si erano verificati episodi di intolleranza che avevano coinvolto direttamente i ragazzi del centro sociale. Proprio a loro è stata espressa solidarietà per il gesto anche da parte del gruppo giovanile di Forza Italia, che «condanna l’atto di estrema inciviltà che ha colpito la struttura che ospita il tanto discusso centro sociale autogestito Pacì Paciana». «Non accettiamo alcun tipo di violenza gratuita nei confronti di nessuno – spiega Daniele Lussana -, tanto meno se si tratta di giovani come noi. Condanniamo fermamente questo atto che va a minare la libertà di aggregazione dei giovani e quindi la loro libertà di opinione, anche se a volte al limite della legalità. Resta comunque il nostro sdegno e la disapprovazione per alcune attività svolte nel centro sociale, come le campagne a favore dell’immigrazione clandestina, la raccolta di fondi per la resistenza irachena e le campagne contro il proibizionismo. A differenza di alcuni esponenti di Rifondazione, invitiamo i giovani del centro sociale a non reagire a queste gravi provocazioni, per evitare nuovi episodi di violenza». Anche il presidente del Comitato bergamasco antifascista, Eugenio Bruni, è solidale coi ragazzi del Pacì: «In democrazia – spiega – la libertà di manifestazione del proprio pensiero deve essere garantita». Dello stesso avviso il coordinatore provinciale dei Verdi, Marcello Saponaro, e il consigliere comunale dei Verdi Roberto Bertoli: «È un atto gravissimo, non di teppismo, ma di violenza politica. Ci appelliamo alle autorità perché non si indugi a cercare i responsabili». Presa di posizione contro l’episodio anche da parte di Cgil, Cisl e Uil: «Tocca alle Forze dell’ordine indagare e assicurare alla giustizia gli autori di questa violenza crescente, ma spetta alla società civile nel suo insieme operare per un clima di reciproca tolleranza e rispetto, isolando e condannando senza appello la logica della violenza e della sopraffazione».
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www.italy.indymedia.org, giovedì 24 dicembre 2004
Nella notte fra lunedì e martedì i soliti ignoti hanno bruciato il c.s.a. Pacì Paciana: ci sono giunti comitati di solidarietà da tutta Italia, da tantissimi fratelli e sorelle, compagni e compagne che ci hanno voluto fare sentire come il calore, quello del fuoco sulle mura di uno spazio liberato, genera energia. Su "l’eco di bergamo" compariva, in questi giorni, anche una solidarietà "strana": Daniele Lussana, coordinatore dei giovani di forza italia, esprimeva solidarietà per l’accaduto ai "ragazzi del pacì paciana", stigmatizzando però tutte le pratiche che il pacì paciana porta avanti da anni [e che neanche il fuoco ha bloccato]. Rispediamo – con tanti auguri di buone feste – la solidarietà al mittente: in tutta italia la destra [che sia lega nord, AN o forza italia] lancia campagne e leggi contro immigrati, centri sociali, consumatori di sostanze. A bergamo il clima "avvelenato" contro il pacì paciana è creato dagli alleati di forza italia, da quei bottegari leghisti bercianti che non perdono mai l’occasione per vomitare odio con chi cerca di creare una società diversa. A Daniele Lussana non possiamo far altro che dire che se cerca di farsi pubblicità come politico rampante può evitare di mettere bocca su quello che ci è successo: non lo riguarda, non sa cos’è [e basta informarsi prima di parlare: mai raccolto soldi per la resistenza irachena] e in più condanna quella che è l’attività del centro sociale… le sue parole sono vuote e non ci interessano, il pacco-dono della solidarietà di questa gente non trova domicilio da noi.
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IL CALORE PRODUCE ENERGIA
Ore 18 del pomeriggio della vigilia di natale, oggi. la gente si muove frenetica a comprare, consumare, farsi sedurre dalle vetrine piene di merci, dalle lucine e dal bisogno indotto di spendere denaro. Noi saremo lì, oggi pomeriggio venerdi 24 dicembre, nel cuore di questa città, a rilanciare tutto quello che stiamo facendo in questi giorni, a far vedere a chi tenta di fermarci con il fuoco che il calore produce energia e noi siamo più determinat* che mai a riprenderci tutto: il pacì paciana è di nuovo funzionante e accogliente, ora ci riprendiamo anche le piazze e le strade.
Ore 18 venerdì 24 dicembre davanti al comune di Bergamo
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